Essere grati al proprio intestino irritabile?

E’ proprio così io sono grata al mio intestino perché mi ha educata molto bene!
Non fosse stato per i suoi avvertimenti, fatti di dolore, gonfiore ecc, io non avrei mai capito che dovevo occuparmi di più di me stessa!
Non avrei mai capito che non tutti ciò che è presente sugli scaffali di alimentari di un supermercato è davvero “commestibile”!
Lui mi ha insegnato a indagare sulle caratteristiche degli alimenti, che si incrociano con le caratteristiche di ognuno di noi!
Mi ha insegnato anche che non esiste una dieta unica per tutti, ma anche che ci sono cibi che possono fare bene a quasi tutti!
Insomma il mio intestino è stato il mio mentore, il mio coach, e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo!
Se oggi mangio molto meglio, e mi sto occupando attivamente della mia salute odierna e futura è senz’altro merito suo…. e del fatto che l’ho vissuto così!
Ho raccontato questo perché spesso un malessere, una situazione particolare la viviamo come un “impedimento”, una seccatura, ma forse da un’analisi attenta potrebbe rivelarsi qualcosa di positivo.
Probabilmente uno dei segreti del “vivere bene” è proprio saper leggere le situazioni in chiave positiva e saper imparare dall’esperienza!
E non è vero che tutto questo appartiene ai saggi…. (è una scusa, riconoscilo!).

Buona vita
La tua coach

La “gabbia” dello stress

Forse non sapete che lo stress provoca un circolo vizioso di tipo psicologico-comportamentale molto difficile da individuare e da ammettere prima ancora che da affrontare. Tutto questo è rappresentato dal fatto che la persona fortemente sotto stress si oppone a qualunque forma di cambiamento che vada nella direzione di gestire meglio il suo stress. Questa impossibilità gli fa sperimentare un senso di impotenza che va a sommarsi a quello già in essere e lo immobilizza più fortemente!
E’ per questo che è molto difficile aiutare chi è in una condizione di stress cronico.
Prima di fornire delle strategie e delle tecniche adeguate è determinante far emergere questo stato psicologico che io chiamo “la gabbia” e che se non ammesso farà fallire ogni tentativo di risoluzione.
“La gabbia” è caratterizzata da un pensiero negativo cronico e da un tunnel mentale senza sbocchi disseminato di false percezioni e convinzioni rigide e mai sensorialmente basate di cui si ha scarsa consapevolezza.
Far emergere questo stato allenterà un po’ alla volta le difese e renderà l’intervento di consulenza più efficace e anche più veloce.
Quando si riesce a sfondare questo muro di impotenza si è già molto vicini ad una visione diversa e più sana del proprio stress e si può cominciare a intervenire sulle cause.
Di solito questi interventi fatti con tecniche di coaching durano dai 10 ai 15 incontri e si impara per sempre a gestire il proprio stress migliorandosi continuamente.