MA.P.S (Magri per sempre). La metodologia per stare in forma.

Dimagrire è certamente un’impresa non facile, ma ancora più difficile è dimagrire imparando a mangiare in modo sano e mantenendo il peso forma.

Questo per una serie di motivi, alcuni semplici altri più complessi, che interferiscono pesantemente con un modo sano di alimentarsi.

Quando ho iniziato ad occuparmi di perdita di peso avevo idee molto vaghe su come ci si dovesse alimentare e su quali ostacoli ci fossero da superare per riuscirci.

Solo con un’ attenta osservazione dei pazienti che si rivolgevano a me per vari motivi e che erano in sovrappeso ho potuto capire molte cose e orientare i miei studi e le mie ricerche.

Ma non paga, ho voluto affiancare prima una biologa nutrizionista e poi un medico dietologo seguendone alcuni pazienti al fine di scoprire i modi migliori per aiutare le persone nel loro percorso.

Ma ancora non mi è bastato e per il principio della psicanalisi per cui per ricercare dobbiamo partire da noi stessi, ho verificato su di me ciò che scoprivo, cercando modi efficaci per generalizzare quanto più possibile i protocolli di comportamento individuati come decisamente utili.

Da tutto ciò è nata una metodologia di intervento che ha come punto di forza importante la duttilità, e quindi la possibilità di aiutare un gran numero di persone differenti, con storie diverse tra loro, ma tutte in sovrappeso e con una gran difficoltà a dimagrire o rimanere nel peso forma.

Questa metodologia tiene conto di:

  • personalità
  • storia personale
  • grado di consapevolezza
  • motivazione
  • modalità di gestione delle emozioni
  • modalità di gestione dello stress
  • sentimenti di inadeguatezza
  • dialogo interno
  • autoboicottaggi
  • stati di ansia e depressione
  • carenze nutritive
  • falsi concetti e credenze
  • cultura
  • valori

Per questa sua completezza questa metodologia ha grandi potenzialità nell’aiutare la persona a compiere i cambiamenti (permanenti) necessari a mutare la sua condizione, giungendovi con serenità e priva di sentimenti negativi di rinuncia o perdita.

Ma ciò che, a mio parere, è davvero molto importante e che distingue questa metodologia da quelle sul mercato, è che insegna a fare da soli!

Dopo avere seguito un training composto da eventi di gruppo e colloqui singoli per un periodo variabile da 3 mesi ad un anno, a seconda del peso da smaltire e della velocità individuale di metabolizzazione dei concetti, la persona è infatti del tutto autonoma nella regolazione del suo peso.

E questo è il più importante risultato raggiunto!

Per info: 3496723628

izzilaura@gmail.com

 

 

 

 

 

 

Finalmente esce “Dimagrire con la mente e…col sorriso!”

Ci è voluto un anno, un anno di lavoro seguito a due anni di preparazione e ricerca, ma finalmente il libro è in uscita! Se tutto va bene sarà nelle librerie a novembre. Scrivere questo libro è stato faticoso ma molto intenso! Per me è stato anche un modo di reagire ad un periodo che altrimenti sarebbe stato inattivo. Sono stata infatti colpita da una brutta ernia discale che mi ha letteralmente bloccata dal Maggio dello scorso anno.

Questo libro mi è letteralmente “sgorgato fuori”, quasi d’impeto, come fosse già scritto dentro di me! A volte mi sembrava di scrivere sotto dettatura! Credo che ciò derivi dal fatto che è maturato dentro di me un po’ alla volta mentre non avevo il tempo di fissare questi concetti, presa dal “fare” quotidiano, e dai numerosi impegni professionali. E il mio corpo attraverso la malattia mi ha dato modo di realizzarlo. Sono certa che non è un caso tutto ciò! Ora mi auguro che possa aiutare molte persone nella realizzazione dei cambiamenti a cui aspirano per tornare a sentirsi bene nel proprio corpo!

E mentre vi parlo sento che c’è in me altro materiale che vuole uscire e che presto comincerà a trasformarsi in un nuovo libro che approfondirà questo e lo completerà.

Se volete provare a leggerlo….

Vi abbraccio!

Cos’è il metodo MaPS?

Sei tra quelle persone che vorrebbero dimagrire ma non ci riescono? Che magari si impegnano ma poi vanificano tutto con una serie di intemperanze alimentari? Che vengono attratti irresitibilemente dal cibo e non riescono a esercitare la volontà di fronte ad esso?
Niente di male, non è colpa tua!
Cerchi di opporti razionalmente (volontà) a qualcosa che nasce su un altro piano, quello delle emozioni!

La tua volontà contro qualcosa di molto più potente, non puoi vincere, non così!!!

E’ dalla ricerca di una modalità diversa di gestire questo problema che nasce il metodo MaPS (Magro Per Sempre).
La mia ricerca è durata molti anni e mi ha portato ad alcune considerazioni e ipotesi di lavoro che ho verificato sul campo con decine e decine di clienti.
La ricerca mi ha dato ragione!
Per cambiare questo stato di cose occorre deprogrammare e riprogrammare il nostro modo di rispondere alle emozioni.

Il metodo prevede un RICONOSCIMENTO delle emozioni alla base delle nostre intemperanze, PRESA DI COSCIENZA della funzionalità del comportamento messo in atto, una PRODUZIONE di un comportamento appropriato alla gestione dell’emozione e una RIPROGRAMMAZIONE del comportamento alimentare.

In pratica:
Se sono preda di una rabbia molto forte e in conseguenza di questa trovo conforto nel cibo (sgranocchio rabbiosamente dei biscotti, patatine o altro) la prima cosa che devo fare è riconoscere che il comportamento alimentare deriva da quella emozione e prendere coscienza che mangiare mi serve per gestire quell’emozione che altrimenti non saprei gestire, produrre poi un comportamento diverso per gestire la rabbia (per esempio esplicitandola e pronunciando una frase che mi faccia capire la funzione di quella rabbia per me! E/o, se è possibile, affrontare la fonte della mia rabbia ) e infine riprogrammare un comportamento alimentare adeguato alla mia reale fame.

In questo modo è più facile capire se sto cercando cibo perché ho fame o perché devo mettere a tacere qualche emozione (spiacevole o piacevole, vedi eccitazione!)

Il metodo è piuttosto semplice (anche se più complesso nella pratica perché le emozioni possono essere più di una, ma niente paura si impara velocemente!).
E in poche sedute si diventa autonomi nell’applicazione e davvero in poco tempo si riesce a riprogrammare perfettamente il proprio comportamento alimentare.

Provare per credere!

CENA-EVENTO!

Giovedì 25 Giugno 2015, ceniamo insieme!
Cena a base di pesce preparata seguendo i principi della nutrizione antiaging (cioè per prevenire l’invecchiamento precoce delle cellule)
Sarà insieme a noi la dott.ssa Gabriella Mazzolari che illustrerà i principi della nutrizione antiaging attraverso la spiegazione dei piatti.
Faremo il punto anche su come è possibile cambiare qualche abitudine dannosa in cucina!

Posti limitati!

Ristorante IL PORTICO, Via S. Rocco, 2 Giaveno (TO)

Se aderite ricordatevi di prenotare entro il 23 Giugno

L’insostenibile leggerezza dell’essere…umano!

Vorrei fare una denuncia… una denuncia di un fenomeno che è silente ma sempre più drammaticamente reale.
Parto da alcuni dati:
Aumentano le richieste di telefonini di ultima generazione, la telefonia non conosce crisi.
Un altro settore che non sta vivendo crisi particolari è il settore estetico, insieme a quello turistico.
Ma a sentire le interviste e a vedere altri dati come il consumo di generi alimentari la crisi sta mordendo ancora.
Allora come si spiega questo divario?
Succede anche un’altra cosa: aumentano le richieste di prestiti per pagarsi le vacanze o acquisti particolari (consolatori?).
E ancora un altro dato: I pagamenti ai professionisti sono posticipati.
Per esempio la mia categoria sta vivendo un momento molto particolare: le persone che sono in terapia vengono, con minore frequenza, ma non interrompono, però accumulano debiti, pagano con ritardo. La cosa strana è che le stesse persone che fanno fatica a pagare per queste prestazioni trovano comunque il denaro per week-end e vacanze.
Come è possibile tutto ciò? E cosa significa?
Vi do la mia lettura alla luce di tanti altri piccoli ma significativi segnali.
Non si vuole rinunciare a nulla! La parola “rinunciare” non è contemplata. Diventa necessario riempirsi di cose e cercare di evadere, anche se non ce lo si può permettere.
Questo fenomeno è molto evidente nella generazione dei 30/40 enni ma lo si vede già anche nei più giovani.
E naturalmente “si ha il diritto” di avere l’oggetto del desiderio, di fare la vacanza “come tutti”, di pensare a se stessi e ai propri desideri.
Bandita la fatica, si cerca la soluzione più facile e immediata, la soddisfazione subitanea.
La capacità di attesa è sempre più bassa, l’ansia più alta, il vortice del malessere messo a tacere con un riempimento immediato di cose, cibo, emozioni effimere.
E in tutto questo diventa sempre più lontano il ricorso al buon vecchio psicologo che invece ti costringe a riflettere, a mettere in discussione il tuo comportamento ad accettare l’attesa e la fatica.
In questa visione c’è qualcosa di decadente.
C’è la sconfitta di una civiltà che ha come mito il guadagno facile.
Saremo prede di noi stessi prima che di ipotetiche civiltà che ci divoreranno trovandoci deboli e distratti.
Mi piacerebbe un dibattito su questo argomento.

Sapevate di mangiare tutti i giorni olio di … palma?

Sì, proprio così, olio di palma…tutti i giorni! L’olio di palma è contenuto in tantissime (la maggior parte) dei prodotti dolciari industriali, merendine, biscotti, creme spalmabili al cacao ecc.
Solo che solo oggi è possibile sapere che esso costituisce uno degli ingredienti della nostra colazione e della merenda dei nostri figli, da quando cioè la Comunione Europea ha imposto di specificare in etichetta i grassi di origine vegetale (Reg. Ue 1169/2011 in vigore dal 2015).
E’ così scopriamo che ogni giorno i nostri bambini mangiano questo olio (c’è anche nei biscotti per neonati) e che i risultati della scienza sul loro impatto sulla salute sono ancora molto controversi!
Quel che è certo è che nel 2014 abbiamo importato 1,7 miliardi di chilogrammi di olio di palma in Italia, la patria dell’olio di oliva!
Ma perché è così utilizzato? E’ presto detto: è molto economico e rende le nostre merendine molto fragranti.
Viene prodotto nelle zone deforestate in colture intensive e dove si fa ancora molto uso di pesticidi vietati in Europa (es. il ddt).
Cosa contiene? L’olio di palma in forma grezza è di colore rossastro per la grande presenza di carotenoidi (bene!), vitamine A, E, co-enzima Q10, squalene, (ancora bene!) ma anche una buona percentuale di grassi saturi a catena lunga (male!) e una buona quota di acidi grassi a catena corta (meglio!). Ma dopo la raffinazione (fatta con due processi chimici!) rimangono i grassi (entrambi) ma viene spazzato via tutto il resto! (rimangono tracce di elementi chimici!).
Si sa anche che il famoso Napalm (famoso per la guerra del Vietnam) è costituito da acido naftenico e acido palmitico.
Non è proprio un bel passaporto per la nostra tavola!
Si sa poi che è causa di deforestazione selvaggia.
Quindi, lungi da me fare terrorismo, ma quantomeno con questi dati invito alla prudenza almeno in osservanza al principio dell’astensione in assenza di dati certi.
Un motivo in più per mangiare meno cibi industriali!

Buona vita!

Non farti ingannare dal tuo palato!

Perché è così difficile cambiare abitudini alimentari? Abbiamo già detto (e sicuramente è una esperienza fatta da molti) che quando si inizia a mangiare in modo sano si ricomincia anche a stare meglio, a sperimentare uno stato di assenza di molti disturbi (non solo digestivi), però basta una ricorrenza, una festa, una cena tra amici e si corre il rischio di riprendere ad alimentarsi in modo poco sano.

Certo è vero che queste occasioni portano con sé dei ricordi e dei vissuti legati a situazioni conviviali e culturali piacevoli legate al consumo di quel cibo specifico, le lasagne della mamma, la torta della nonna, l’arrosto di quando ero bambino!

Ma non si tratta solo di questo! Se fosse solo questo, dopo la deviazione tornerei abbastanza facilmente a mangiare sano ma non è così! Perché?

In realtà il nostro palato è fortemente viziato. Fin da bambini veniamo abituati a cibi raffinati, pieni di zucchero, sale, addittivi chimici di ogni genere che modificano la percezione dei sapori e della consistenza di ciò che ingeriamo.

La sofisticazione del cibo ci allontana progressivamente dal sapore e dalla consistenza del cibo naturale. Questo comporta due esiti:

1. il cibo non lavorato non ci soddisfa più!

2. il nostro palato cerca quel tipo di sapori per essere appagato!

Ecco spiegata quella sensazione di pasto non completo dopo aver assaporato solo cibi naturali poco lavorati e quel bisogno di un dolce, un pezzo di cioccolato, qualcosa che “finisca” il pasto.

E’ solo dopo un lungo periodo di “disintossicazione” e di “riabilitazione” al cibo “vero” che si riesce a superare questa “necessità” e si riesce a sentirsi sazi e appagati dopo un pasto costituito da cibo non addizionato e minimamente lavorato.