Quando il colon si irrita… e la vita si complica!

L’IBS o sindrome dell’intestino irritabile è un disordine della funzione intestinale che provoca dolore al basso ventre, gonfiore e distensione addominale, diarrea e stitichezza spesso alternate. Colpisce dal 10 al 20% della popolazione con punte fino al 30% in Italia!
Le donne sono più colpite degli uomini (2:1).
La buona notizia è che non sembra correlata con malattie più severe e dagli esiti nefasti come i tumori, né l’incidenza di queste malattie aumenta in chi è affetto da IBS tuttavia con l’IBS occorre fare i conti tutti i giorni!
Si stima che una grossa fetta di assenze lavorative dipenda dai sintomi dell’IBS e chi ne soffre ha ripercussioni importanti sulla sua vita personale e sociale.
Spesso si correla questa sindrome a problemi psicologici di ansia o depressione e il medico tende a trattare questi sintomi con antidepressivi.
Sarà capitato a molti di essere bollati come ansiosi e incapaci di gestire lo stress perché affetti da IBS (come se tutti gli altri fossero bravissimi a gestire lo stress!)
Ma non tutti gli ansiosi né i depressi soffrono di IBS! Anche se è vero che spesso chi soffre di IBS può soffrire di potologie dell’umore. Ma non è chiaro a mio avviso se l’ansia e la depressione ne siano la causa o viceversa sia l’IBS a provocare sintomi depressivi e ansiosi!
Quello che penso invece è che, secondo i principi dell’epigenetica, la causa sia certamente biologica (esiste una familiarità nei casi di IBS), ma che occorra una causa scatenante ambientale perché si manifesti. L’insorgenza avviene intorno ai 20 /30 anni e in tutti i casi che ho trattato nel periodo di insorgenza l’individuo aveva sperimentato un importante stress acuto o cronico, (cambi di residenza, matrimoni, lutti, separazioni ecc)
E’ comunque certo che si tratti di una sindrome che deve essere affrontata in sinergia, psicologia, nutrizione e farmaci (quando occorrono).
La gestione dello stress è sicuramente di aiuto. Non foss’altro che per lo stress generato dalla malattia stessa!
Non essendoci una cura univoca e accreditata, viene spesso sottovalutata dai medici di famiglia, e dagli specialisti in gastroenterologia, nonché dalla ricerca!
Ma ora ci si può avvalere di un approccio sinergico interessante che da buoni frutti. Occorre trattare questa sindrome come una intolleranza.
Nel 2001 nell’Università di Melbourn in Australia un gruppo di ricercatori ha individuato la causa dei sintomi dell’IBS. Si tratta di alcuni carboidrati presenti nella nostra dieta. Questi carboidrati sono stati chiamati FODMAP che è l’acronimo di Fermentable, Oligo-saccharides, Di-saccharides, Mono-saccharides, And Polyalcol.
In pratica: FRUTTANI, GALATTANI, LATTOSIO, FRUTTOSIO, POLIALCOLI.
Per la diminuzione dei sintomi occorre seguire una dieta priva di questi glucidi per 15 gg. Seguita dall’introduzione a step di ognuno degli alimenti eliminati con valutazione della risposta soggettiva. E infine eliminazione degli alimenti non tollerati.

Ho utilizzato questo approccio con alcune persone affette da IBS e i risultati sono davvero molto interessanti!

Questo approccio integrato permette di trattare i sintomi con un metodo naturale che aiuta a gestirsi meglio con esiti positivi anche sulla generazione dello stress. E’ di semplice applicazione dopo un breve periodo di apprendimento e aiuta a gestire anche il senso di impotenza che si genera con la perdita del controllo sul nostro corpo.

Se volete saperne di più su questa dieta e sulle sue applicazioni, nonché sul trattamento dei sintomi d’ansia correlati, contattatemi o seguitemi nei prossimi giorni su questo sito.

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